Rivista Torino - page 3

PERCHE’ TORINO
E’ l’orgoglio dell’oriundo che prende coscienza che l’augusta
Taurinorum, figlia di Roma, sotto il segno del toro, sia la più grande fucina
d’ingegno e manualità del pianeta applicati al mondo dell’auto.
Per di più l’oriundo è nato in Argentina dove ebbe luogo la più grande
concentrazione di cervelli europei al punto tale che l’imprenditore del secolo
(‘900), Henry Ford, decise di aprire la prima succursale mondiale nel quartiere
Xeneize de la Boca. In quell’angolo del mondo nacquero altri geni che però
avevano le stesse radici: Berta, Emiliozzi, Pronello, Steven, Joseph, Bellavigna,
Formisano, Mikulan, Wilke, Baufer, Crespi, Ruesch, Cavallini, Bascou, Cigliutti,
Fangio, Herceg, Bamse e non continuo altrimenti potrei riempire intere biblioteche
e voi non avreste il tempo per consultarle. Quindi Torino regge al di qua e al di la
dell’Atlantico fuori dalla genialità di Marchionne che portò fuori casa la Fiat. Forse
lui non se ne accorto di che cosa vogliono dire le quattro lettere dell’acronimo,
preoccupato del licenziamento di Montezemolo per il motivo che non ha mai vinto
niente con la Ferrari, partendo da Lauda fino a Raikonnen.
Carlos Bitti
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